E mi prende la nostalgia. Di cosa non so bene, odori (dato che ora ne sento ben pochi), colori, calori.
Con la mente torno a Sud, a quei luoghi che sono un po' miei, a quella casa bianca sugli scogli dove mia madre, in torridi pomeriggi estivi, dormiva sul pavimento vicino al balcone sperando che qualche onda, andandosi a rompere su quelle meravigliose fodamenta naturali, la rinfrescasse un po'. Torno a quei luoghi, alle loro storie, che poi non so quanto siano vere, ma hanno del magico, quel magico che per me è solo Sud, cielo azzurro, case bianche e panni stesi ad asciugare.
Allora bevo il mio té zenzero e menta, e penso al vento, allo Scirocco, che caldo e umido ti avvolge, ti soffoca, ma non ti colpisce e ferisce come questo freddo vento del nord, maledetto.
Sud, fuga dell'anima. Tornare a sud di me, come si torna sempre all'amor. Vivere accesi dall'afa di Luglio appesi al mio viaggiar, camminando non c'è strada per andare che non sia di camminar.
Quando si dice il mondo è bello perché è vario... Io quel vento del nord lo amo e vorrei soffiasse tutto l'anno.
RispondiEliminaSicuramente sarà pieno anche lui di forza e sensazioni, ma non mi appartengono, almeno non ancora.
EliminaAh il ritorno al Sud...ogni tanto ci sta, con la mente, con il cuore e magari a volte di persona...è una banalità ma è incredibile come gli opposti si attraggano quando la loro differenza è così evidente...tre mesi fa non vedevo l'ora di vedere la nebbia! :-)
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