mercoledì 31 ottobre 2012

Fuga dell'anima

Arriva il primo raffreddore di un nuovo inverno (lo so, è ancora autunno, ma se ne avete il coraggio, chiamatelo voi "autunno" questo freddo a due gradi), i primi fazzoletti sparsi ovunque, i primi brividi.
E mi prende la nostalgia. Di cosa non so bene, odori (dato che ora ne sento ben pochi), colori, calori.
Con la mente torno a Sud, a quei luoghi che sono un po' miei, a quella casa bianca sugli scogli dove mia madre, in torridi pomeriggi estivi, dormiva sul pavimento vicino al balcone sperando che qualche onda, andandosi a rompere su quelle meravigliose fodamenta naturali, la rinfrescasse un po'. Torno a quei luoghi, alle loro storie, che poi non so quanto siano vere, ma hanno del magico, quel magico che per me è solo Sud, cielo azzurro, case bianche e panni stesi ad asciugare.

Allora bevo il mio té zenzero e menta, e penso al vento, allo Scirocco, che caldo e umido ti avvolge, ti soffoca, ma non ti colpisce e ferisce come questo freddo vento del nord, maledetto.

Sud, fuga dell'anima. Tornare a sud di me, come si torna sempre all'amor. Vivere accesi dall'afa di Luglio appesi al mio viaggiar, camminando non c'è strada per andare che non sia di camminar. 

3 commenti:

  1. Quando si dice il mondo è bello perché è vario... Io quel vento del nord lo amo e vorrei soffiasse tutto l'anno.

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    1. Sicuramente sarà pieno anche lui di forza e sensazioni, ma non mi appartengono, almeno non ancora.

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  2. Ah il ritorno al Sud...ogni tanto ci sta, con la mente, con il cuore e magari a volte di persona...è una banalità ma è incredibile come gli opposti si attraggano quando la loro differenza è così evidente...tre mesi fa non vedevo l'ora di vedere la nebbia! :-)

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